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Dalle note al volante: Camilla Sgorbati pronta all’esordio al LessiniaSport

Anche per la poliedrica Camilla Sgorbati (nella foto d'archivio, al Rally dell'Emilia 2013) è giunto il tempo della prova del volante: la navigatrice piacentina disputerà la sua prima gara da pilota al LessiniaSport di fine marzo.

Una cinquantina di gare alle spalle suddivisa in oltre cinque anni d’attività. Rally moderni, storici e regolarità. Di esperienza se ne è fatta, Camilla, ma quella sul sedile mancino ancora mancava. Il vuoto, però, si colmerà a breve: accadrà nella gara veronese, una delle prove più note e apprezzate del calendario nazionale della regolarità sport. Una gara-premio su una A112 della AutoMotorSport, giusto per capire l’effetto che fa e se al volante. E se ci potrà essere un futuro anche da pilota.

“L’idea di mettermi alla prova ce l’avevo già – attacca Camilla -, da quando Pierluigi Zanetti, il pilota con il quale ho corso lo scorso anno, mi ha proposto la cosa. Ma l’occasione è arrivata a fine 2014, quando ho vinto questa gara-premio, messa in palio tra i navigatori del Campionato Triveneto: un’esperienza che vivo con gioia, non vedo l’ora che arrivi. Mi sembra l’occasione perfetta per iniziare, anche se non sarà comunque facile: è una gran sfida ma, rispetto ad un rally, mancherà il pensiero di quello che mi parte dietro e potrebbe raggiungermi…”.

Con quali aspettative ti avvicini a questo esordio?
“Prima di tutto, voglio divertirmi e godermi questi giorni. Non mi passa certo per la testa di battagliare con le varie Soave o Dusi, ci mancherebbe… Ovviamente, però, ci tengo anche a fare tesoro di questa esperienza. Prima di tutto, perché chi naviga deve sapere bene cosa serve ai piloti: questa occasione mi permetterà di mettermi nei loro panni e capirne meglio le esigenze”.

D’accordo, ma figurati se non cercherai di capire se per te ci può essere un domani sul sedile mancino. Magari anche nei rally…
“Certo, ma andiamo per gradi. Vediamo se mi piace, intanto. Questa gara è proprio un esperimento. Alla fine tirerò le somme e, se tutto sarà andato per il verso giusto, magari penserò a bissare l’esperienza. Chissà, forse al Valpantena, che per me resta comunque un grande evento in cui il bello sta nel vivere in compagnia quattro, splendidi giorni. I rally? Se dimostrerò di poter correre nella regolarità, valuterò anche la possibilità di provare con i rally. Ma adesso non ha senso pensarci”.

Al tuo fianco, Iside Zandonà.
“Sì, siamo amiche. Per me è importante prima di tutto questo, perché è fondamentale che ci sia un buon feeling tra chi condivide l’abitacolo; mi aiuterà anche a stemperare la tensione iniziale. Lei, poi, pur essendo piuttosto giovane, ha già maturato una buona esperienza ed ha ottime qualità. Non ultima, quella di dare le note come piace a me”.

Prima di allora, però, c’è l’appuntamento con la Ronde delle Miniere dietro l’angolo.
“Navigherò Vigorito – con il quale farò qualche altra gara, quest’anno - sulla Clio A7 della VSport. Mi fa piacere correre al Miniere perché torno sulle strade di casa dopo due anni, tra l’altro sulle strade dove ho corso, nel 2009, la mia seconda gara in assoluto. Però, ritrovare lo sconnesso tipico di quelle zone, dopo tante corse sugli asfalti del Triveneto, sarà quasi un shock… Poi, sarà bello correre nel trofeo intitolato a Giovanni Valla: non lo conoscevo bene, ma vedendo l’affetto con il quale è ricordato da tutti, mi rendo conto che è stato davvero una persona speciale. Del resto, anche i suoi fratelli sono stupendi: seri, appassionati, umili”.

In questi anni hai maturato una solida esperienza negli storici e nella regolarità. Che ambiente hai trovato?
“Ho ritrovato quel clima di amicizia e familiarità che nei rally delle moderne si sta un po’ perdendo. La rivalità in prova sta bene, ma prima e dopo, per me, ci deve essere un’atmosfera serena e rilassata. Mi piace provare insieme agli altri, magari andare a cena tutti insieme a fine giornata. Negli storici e nella regolarità lo si fa sempre. Speriamo resti sempre così”.

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