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Campedelli traina le ambizioni del settebello emiliano-romagnolo al via del CIR 2017

Il conto alla rovescia è ormai finito: domani, finalmente, prenderà il via il Campionato Italiano Rally 2017. Un’edizione che fa notizia sia per gli assenti (Giandomenico Basso non difenderà il titolo conquistato lo scorso ottobre), sia per i protagonisti che l’animeranno. Tra questi, sul palco di Forte dei Marmi si presenteranno anche sette piloti della nostra zona: ecco con quali aspettative.

SIMONE CAMPEDELLI. Reduce dalla miglior stagione nel CIR, Campedelli ha definito all’ultimo minuto il programma stagionale. Ancora una Ford Fiesta per il cesenate, ma stavolta a benzina, con l’appoggio di Orange1 e con il supporto tecnico della BRC. Una garanzia. C’è tutto, insomma, per fare un passo avanti rispetto al quarto posto 2016, ma probabilmente non per puntare allo scudetto (il titolo del TRA, invece, è senz’altro alla portata). Il pilota romagnolo ha certamente talento, velocità ed esperienza per giocarsela nelle singole gare, soprattutto le due su terra – e conquistare così la prima vittoria nel CIR –, ma qualche incognita c’è. Da un lato, Simone non ha mai corso per il bottino che conta e, lo sappiamo bene, per arrivare al trono lasciato vacante dall’ex compagno Giandomenico Basso, occorre abbinare prestazioni costantemente elevate e capacità di reggere la pressione, limitando al minimo gli errori. D’altra parte, Campedelli dovrà cementare al più presto il rapporto con il giovane navigatore Pietro Ometto (i due insieme nella foto): al Ciocco sarà come se sul sediolo destro planasse, all’improvviso, uno sconosciuto, dopo i tanti anni vissuti con il fido Fappani. Anche la relativa inesperienza di Ometto potrebbe non essere d’aiuto nell’eventuale lotta per il titolo. Infine, Campedelli avrà certamente una vettura competitiva, ma nel suo caso non si può parlare di supporto ufficiale. Per Campedelli sarà un anno importante, una sorta di esame di maturità, se vogliamo. L’obiettivo più sensato ci pare il bronzo tricolore, impreziosito da (almeno) un successo e dalla vittoria nel Trofeo Asfalto.

IVAN FERRAROTTI. Parola d’ordine: macinare chilometri e fare esperienza. Ivan Ferrarotti predica modestia e non alimenta aspettative. Comprensibilmente, visto che il salto dalla Clio R3C alla Fiesta R5 è di quelli che non si assorbono in un istante. Ma il reggiano non è pilota di primo pelo, dalla sua mette esperienza e maturità tattica in quantità industriali. Insomma, dal pilota che ha conquistato gli ultimi tre scudetti riservati alle due ruote motrici è lecito aspettarsi una crescita nel corso dell’anno, senza con questo chiedergli di andare a fare il solletico ai big del CIR. L’affiatamento e la fiducia che lega il pilota griffato Movisport e la Gima sono fondamenta importanti sulle quali costruire la nuova avventura a trazione integrale. Tutto da costruire, invece, il rapporto tra Ferrarotti ed il navigatore Gaetano Caputo, così come non aiuterà, in questi primi mesi di lavoro sulla Fiesta, il fatto che sia team, sia pilota abbiano una conoscenza pressoché nulla di questo tipo vettura. Infine, l’incertezza sul numero di gare da disputare (e quali…) costituisce un punto interrogativo non trascurabile. In ogni caso, qualora Ferrarotti fosse in grado di disputare almeno sei/sette gare, un piazzamento nelle zone centrali della top-10 assoluta sarebbe tranquillamente alla portata del 36enne emiliano. E nel TRA saremmo pronti a scommettere su un epilogo tra la 3° e la 5° posizione.

ANTONIO RUSCE. Il rubierese, iscritto da X-Race Sport ed ancora in gara su una Ford Fiesta R5 della GB Motors, si concentrerà di nuovo sul TRA, dopo l’esperienza nel complesso più che positiva della scorsa stagione (chiusa al quarto posto). Dalla sua, l’esperto reggiano metterà la ormai solida conoscenza di gare e vettura ed il buon affiatamento con team e navigatore (il prezioso Sauro Fornacchia). Rusce è una sicurezza quando può tenere il suo passo, meno nel caso debba alzare il ritmo. I vari Campedelli, Chentre, Nucita e Ferrarotti non sono realisticamente alla portata, ma Rusce potrebbe comunque riuscire a terminare la sua campagna nel TRA alle loro spalle - o più avanti, se qualcuno di loro dovesse perdersi per strada -, e sarebbe già un buonissimo risultato; allo stesso modo, non servono dosi massicce di ottimismo per immaginare il nome di Rusce nella parte bassa della top-10 finale dell’assoluto.

ALBERTO SASSI. Lo scorso anno ha messo le mani sulla Coppa di gruppo N. Ora, come anticipato dal nostro sito a fine febbraio, il commercialista reggiano vira sull’Italiano RGT fresco di conio. Al momento, questo campionato conta due soli iscritti: l’altro è Riolo, con la 124 Abarth, e l’eclettico siciliano vanta maggiore esperienza e velocità rispetto al gentleman driver che difende i colori di Best Racing Team. Sassi, peraltro, non ha praticamente mai usato la Porsche 997 GT3 ex Delecour, per cui le prime tappe tricolori serviranno ad Alberto per prendere confidenza con lo splendido ‘mostro’ tedesco. Per contro, Sassi può contare su una buona conoscenza delle gare, sull’ottimo rapporto con Trico e con Gabriele Romei, con il quale inizierà il proprio cammino (possibile comunque che il navigatore ceda il sediolo ad un collega nel corso della stagione, anche solo occasionalmente). Allo stato attuale delle cose, ci pare che la piazza d’onore nel CIR RGT rappresenti il traguardo più realistico per Sassi.

ANDREA MAZZOCCHI. Al Ciocco, Andrea Mazzocchi correrà solo per ‘allenarsi’ in vista dell’inizio del CIR Junior, che scatterà al Sanremo. E sarà allora che il piacentino inizierà a fare sul serio. Quali potranno essere i traguardi raggiungibili dal figlio d’arte, lo potremo ipotizzare meglio in base al primo elenco degli iscritti alla serie dedicata ai nati dal 1991 in avanti. Per ora, possiamo solo ribadire quanto detto nei giorni scorsi (anticipando una notizia poi ripresa da altri siti): Andrea dovrà cercare di mettere a frutto la preziosa esperienza maturata nel suo anno da rookie nel Junior, considerando che i margini di miglioramento sono decisamente ampi e che il supporto garantito da Vieffecorse è di prim’ordine. Più che un piazzamento finale, nel caso del pilota della PC Motorsport pensiamo che sarà importante riscontrare un incremento delle prestazioni e la capacità di stare quanto più possibile a ridosso dei battistrada.

SIMONE RIVIA. Con Simone Rivia entriamo nell’ambito dell’Italiano R1. Anche se sia il parmense, sia Severi (del quale parliamo di seguito) incentreranno la loro stagione sul trofeo di appartenenza, più che sul tricolore R1. Per quanto riguarda Rivia, in realtà si parla di trofei, dato che Simone prenderà inizialmente parte sia al Rally Trophy (abbinato al CIR e, dunque, anche al campionato R1) sia alla Rally Cup, della quale è vice campione in carica. Solo in un secondo momento, il pilota Movisport deciderà se optare per uno dei due trofei, abbandonando l’altro. Presupponendo che possa portare a termine il Rally Trophy, Simone – quest’anno affiancato da Alessandro Checchi sulla Swift della MR Rent – potrebbe cullare sogni di gloria, per quanto gli iscritti alla serie facciano presagire una bagarre piuttosto accesa. Rivia è un pilota affidabile, per far suo il trofeo – e, magari, chiudere in una posizione interessante la sua esperienza nel CIR R1 – dovrà magari essere un po’ più costante nelle prestazioni e migliorare la propria visione di gara. Di certo, ce lo aspettiamo, ancora una volta, tra i primattori dei trofei della casa di Hammamatsu.

MARCO SEVERI. La grande incognita, parlando di Marco Severi, è rappresentata dal numero di gare che il ragazzo di Carpineti potrà disputare. Perché il suo budget, come sappiamo, per ora è limitato alle due prime prove dell’Italiano R1 e del Trofeo Twingo R1 Top. Qualora riuscisse a portare a termine la stagione, crediamo che il pilota supportato da Best Racing Team possa rivelarsi una bellissima sorpresa della serie tricolore riservata alle vetture R1 e del trofeo sul quale sta spingendo forte Renault. Dalla sua, Severi ha modestia, voglia di migliorare e la consapevolezza di avere alle spalle prestazioni più che buone nei rally sinora disputati. Ad alimentare la fiducia, la presenza di Gima a dargli man forte nella preparazione della Twingo e quella dell’amico Stefano Costi sul sedile destro. Per contro, Severi dovrà scontare l’assoluta inesperienza nei rally che faranno parte del trofeo Twingo e del CIR R1 e, di conseguenza, imparare a tenere alta la concentrazione per tutto l’arco di gare ben più lunghe di quelle alle quali è abituato a partecipare, cercando di essere il più continuo (e meno falloso) possibile.

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